venerdì, gennaio 26, 2007

Guangzhou

Sono 10 giorni che sono in Cina, non ho avuto molto tempo di girare la città, il ristorante mi tiene molto occupato… ma le prime impressioni di Guangzhou sono di una città pieni di contrasti: palazzoni ultramoderni e vecchie case fatiscenti, ipermercati con le ultime novità tecnologiche e mercatini cinesi pieni di cianfrusaglie, ragazze alte e bellissime vestite all’ultima moda e piccole vecchie in abiti dimessi. Guangzhou è il motore trainante della Cina, e si vede: tutto e tutti sono in movimento, ci sono un sacco di business-man da tutto il globo, tanti italiani che si occupano del settore moda e scarpe. Tanti sono nostri clienti, soprattutto perché la cucina da noi è ottima, con due chef italiani vorrei anche vedere il contrario…
La lingua è una grande difficoltà qui, l’inglese non è molto conosciuto, per cui molte difficoltà in qualsiasi operazione quotidiana, prendere il taxi, comprare qualcosa, dirigere lo staff… tutto. Fra poco inizierò ad imparare il cinese.
Il clima: qui ci sono le 4 stagioni, ma con un estate lunghissima ed un inverno di 1-2 mesi al massimo, le temperature arrivano anche a 5-6 gradi. L’estate invece sarà calda e umida.
Intanto il mio stomaco mi gioca di nuovo brutti scherzetti: probabilmente il cambiamento di vita e luogo ha influito, o forse semplicemente ho mangiato qualcosa che non andava mangiato: crampi, diarrea, febbre… e quando sono malato mi manca tantissimo la mamma, mi ricordo sempre di quando, da piccolo, nei momenti di malattia era sempre li a prendersi cura di me e mi faceva sentire protetto e confortato. Nei momenti di malattia sento quasi quella sua mano che mi accarezza la testa e mi fa sentire meglio…









martedì, gennaio 23, 2007

Indaffarato

Purtroppo non ho molto tempo di aggiornare il mio blog, sono tutt'ora molto indaffarato con il mio nuovo lavoro. Il ristorante è molto bello, la cucina è ottima e abbiamo molti clienti affezzionati. Per il resto mi sto ambientando in questa metropoli, vita notturna molto interessante, costo della vita bassissimo, tante belle gnocche. Tutto procede molto molto bene. Un pò tanto da fare per ora.


giovedì, gennaio 18, 2007

Prime impressioni…

Entro in Cina con un orgasmo di emozioni. La Grande Cina. La Cina di 1 MILIARDO e 200 MILIONI E PASSA di popolazione. La Cina che ci sta facendo il culo. La Cina del 10% di crescita economica annua. La Cina, ragazzi. Passo la frontiera. Entro. Palazzoni. Giardini curati. Traffico ordinato. Pochissima gente che pazzeggia. Decisamente diverso dal Vietnam. Dopo due ore di viaggio in pullman arrivo a Guangzhou. Porca troia che impatto. Guangzhou è una metropoli si (si parla oramai di 14 milioni di abitanti), ma non immaginavo minimamente cosa mi aspettava. Palazzi immensi, grattacieli stipati uno di fianco all’altro. Sopraelevate su sopraelevate. Giuro, ad un certo punto viaggiavamo su una quarta sopraelevata, saremo stati a 40 metri di altezza…. Incredibile. Impatto forte. Ad un certo punto ho pensato: ma che cazzo mi è saltato in mente di fare. Arrivo in centro, dove è locato il nostro ristorante, non è male, anzi. Pieno di bar, negozi, ritrovi. Città cosmopolita sicuramente. Tanti stranieri. Poi ho incontrato Alberto uno dei cuochi del Buongiorno Italian Restaurant, mio amico già dal Vietnam, e le sensazioni negative si sono affievolite.
Alcuni appunti:
- I cinesi: la prima impressione che ho dei cinesi è che è un popolo abbastanza sulle sue. Un popolo che è alla costante ricerca di un obbiettivo. Sempre di corsa. Senza guardarsi ne a destra ne a sinistra. Laboriosi. La lingua inglese non è molto conosciuta…
- Il ristorante: bellissimo. Ben arredato. Location ottima. La cucina ottima. Deve per forza andare bene.
- schede telefoniche per cellulari: costano in base al numero che si sceglie, in base a certe credenze cinesi il numero 4 e 8 per esempio sono numeri fortunati, così se scegli un numero con tanti numeri fortunati paghi di piú. Io chiaramente, siccome ogni volta che tento la fortuna lo prendo in quel posto ho scelto un numero sfigato e cheap.
Seguiranno aggiornamenti


lunedì, gennaio 15, 2007

Macau

Sono a Macau per fare il visto cinese e ho tempo due giorni per visitare questa ex colonia portoghese, che dal 20 dicembre 1999 fa parte della Repubblica Popolare Cinese, ma che gode di uno statuto ed una autonomia speciali. Il territorio di Macau comprende la penisola di Macau e le due isolette, collegate tramite ponti lunghi piú di 2,5km, Taipa e Coloane. Macau deriva dal nome della dea cinese A-Ma, che secondo la leggenda è riuscita a calmare le acque in tempesta del mare cinese del Sud e mettere così in salvo alcune imbarcazioni, per poi salire in cielo. Le è stato dedicato un tempio, che ho pure visitato. Quando i portoghesi arrivarono nel 16esimo secolo chiesero agli abitanti il nome del posto, i quali risposero A-Ma-Gao (baia di A-Ma). Da qui il nome Macau.
Macau è diventata ormai da tempo la Las Vegas asiatica; qui stanno costruendo il piú grande casinò del mondo, The Venetian, riproduzione in miniatura (ma neanche tanto) della nostra amata Venezia e già famoso casinò di Las Vegas appunto: 3.000 suite, un arena con 15.000 posti a sedere, piú di 110.000 metri quadrati di spazio per meeting, conventions ed esibizioni. Ma in generale qui si trovano delle costruzioni che definire enormi è un eufemismo...
Ci sono poi altri famosi casinò come il Sands o lo Wynn. E la città, oltre ai casinò, offre divertimenti e passatempi di ogni tipo. DI OGNI TIPO!
La città vecchia è altrettanto impressionante: arrivo e faccio un giretto a piedi in centro. Mi ritrovo a camminare per portici, piazzette con fontane, case all’europea. Insomma sembra di essere proprio a casa nostra, soltanto che la maggior parte della gente qui è cinese (95%). Come ex colonia portoghese poi è piena di ristoranti portoghesi appunto, per cui baccalà cucinato in svariate maniere. Io che non sono un amante di questo tipo di pesce ho provato qualche piatto di carne, molto delizioso, presso il Boa Mesa, il cui titolare, Pedro, parla un buon italiano è mi ha dato informazioni importanti per il visto.Mentre ero in fila per il visto presso un’agenzia turistica ho conosciuto June, ragazzo filippino che lavora qui a Macau. È stato molto gentile nel darmi alcune informazioni importanti e specialmente di tipo logistico per la SERA!!! Vedremo... Abbiamo parlato anche un po' della Cina e mi ha confermato quello che sospettavo: non molti cinesi parlano l’inglese. Per cui tutto sarà un po’piú difficile, prendere il taxi, chiedere semplici informazioni - mi sa che devo imparare il cinese quanto prima! Clicca qui per la solita raccolta di foto scattate da me medesimo quest'oggi.








domenica, gennaio 14, 2007

Singapore

Ieri sono stato a Singapore, la città-stato, che ha raggiunto l'indipendenza dalla Malesia nel 1965; la popolazione si aggira su una cifra di 5 milioni; è un grande centro commerciale e finanziario in Asia; città piena di grattacieli, molto pulita, c'è molta vegetazione, molti parchi, molti prati all'inglese, dall'aspetto quasi artificiale ed in contrasto con altre grandi città incasinate del Sud Est Asiatico. La maggioranza della popolazione è cinese (quasi l'80%), poi ci sono malesi e una piccola comunità di indiani, arabi ed europei. A Singapore poi camminare per i negozietti pieni di cianfrusaglie a Chinatown, comprare abiti di seta ad Little India o visitare una moschea a Arab City... Singapore è un incrocio di razze e culture, che sembra riescano a convivere senza troppi problemi. E in certi luoghi si trova ancora l'atmosfera coloniale di un tempo. Parlando con una guida turistica ho capito che la città è molto vivibile, non c'è criminalità, ma da un certo punto di vista deve essere anche abbastanza noiosa e opprimente nel suo ordine. Il controllo da parte della polizia è severo, cosi come le leggi. A Singapore non puoi sgarrare, almeno da quel che ho capito... Di certo sono rimasto sbalordito dalle imponenti costruzioni, dalla tecnologia ad ogni angolo, ma anche affascinato da quartieri che mantengono quel fascino orientale. Clicca qui per vedere le foto che ho scattato in quel di Singapore...




martedì, gennaio 09, 2007

Tormentato... sempre

Sono tornato a Saigon, devo organizzare il mio viaggio in Cina, fare il visto, fare le valigie (vi assicuro non cosa facile con tutta la roba che ho accumulato). Il motorino l’ho già venduto, il televisore ed il lettore DVD pure. Ormai ci sono anche abituato. In un anno avrò cambiato 6 volte dimora e mi sento ormai un nomade. La sensazione piú strana che stò provando è che quando vado a Nha Trang è come se tornassi a casa, se vado a Muine è come se tornassi a casa, quando torno a Saigon è come se tornassi a casa, quando sono tornato a Casa era come se tornassi a casa… cioè non so come spiegarmi, ma casa per me sono diventati tanti posti. Chissà se succederà anche per Guangzhou. Di certo devo iniziare di nuovo da ZERO, qui con la gente spiaccicavo qualche frase in vietnamita e capivano che non ero turista (l’etichetta piú scomoda che puoi avere da queste parti, cercano di incularti a destra e sinistra).
Tornando da Muine in bus (la moto l’ho lasciata su perché l’ho venduta appunto) ho incontrato la mia Hue, alla fine ci siamo riappacificati, e adesso la mia partenza diventerà ancora piú traumatica. Che palle, il mio animo è destinato a essere sempre tormentato…

venerdì, gennaio 05, 2007

Goodby Vietnam

Mancano pochi giorni e si concluderà la mia avventura vietnamita (per ora). Prossima settimana prenderò un aereo per Singapore e da li poi uno per Macau, dove mi fermerò per 2 giorni, giusto per ottenere un visto di sei mesi per la Cina. Arriverò a Guangzhou con un bus dopo un viaggio di 2 ore.
Si conclude dunque dove è iniziato questo mio indimentcabile periodo: a Muine. E lo concludo addirittura nello stesso bungalow che affittavo all’inizio della mia avventura. L’altro giorno, di mattina, sono andato in spiaggia semplicemente ad assaporare la brezza e lo scroscio del mare e ho riflettuto parecchio. Sui mesi passati lontano da casa, su tutto quello che mi è capitato, che ho vissuto, imparato, sulla gente che ho conosciuto. E come ogni volta che si avvicina una partenza sento un pò di tristezza. Muine mi ha dato tanto, tantissimo. Ho conosciuto tanta gente qui, tutti borderline, di una grande simpatia, generosità d’animo e tutti con una certa particolarità... Staffan, Max, Andras, John... Quante serate in giro nei bar, quante balle, quante partite a biliardo, quante chiaccherate con le topoline dei vari internet shops o ristoranti, quanti turisti ma soppratutto turiste, da ogni parte del mondo, quante mattinate in spiaggia ad assaporare la solitudine di quei momenti... Quando torno qui mi sento come a casa. E chissà che un giorno non torni qui, a costruirci la mia casa...
Sono contento di aver fatto parte per un certo periodo di questo posto, con tutte le sue particolarità. Del Vietnam mi rimarrà sopratutto questo posto, Muine, piccolo ma piacevole, mi rimarrà la vita notturna pazzoide di Saigon, i pomeriggi a base di saune, whirlpool e massaggi con Marco, mi rimarranno le serate al Sailing Club di Nha Trang con Luca ed Alberto, le serate al Wax o al Ngoc Bich con Andrea, mi rimarrà nel cuore la mia storia con Hue, conclusa forse nel momento giusto per entrambi, mi rimarranno i sorrisi delle ragazze vietnamite che ho avuto il piacere di conoscere e che si meravigliavano per una semplice carezza (l’uomo vietnamita non ne dispensa tante), mi rimarrà il cibo vietnamita. Mi rimmarranno tutte le persone piacevoli che ho conosciuto qui. Stavo pensando che ora che mi sposto in Cina non solo sentirò nostalgia di casa,ma anche del Vietnam...
A Muine lascio un altro pezzetto del mio cuore. Lacerato ormai dalle partenze e dagli adii, ma che si rigenera ogni volta che si sposta in nuovi luoghi e incontra nuova gente.

martedì, gennaio 02, 2007

Capodanno 2007

A mezzanotte ero ancora in ristorante a contare i soldi (non miei). Poi la serata, iniziata in sordina, si e' trasformata: pochi ma buoni i rimasti dopo le 4, abbiamo ballato-bevuto-parlato fino alle 7, assistendo al sorgere della prima alba di questo 2007. Che sia buono come il 2006: di casa ai tropici, coppa del mondo, scudetto, Juve in B...