Piaga di enormi proporzioni qui in Vietnam sono gli incidenti stradali: le statistiche sono eloquenti a riguardo: secondo Asia Injury, fondazione per la prevenzione degli incidenti stradali in Asia, ogni giorno 40 persone perdono la vita in strada, il che vuol dire 12.000 all’anno; a queste vanno aggiunte 30.000 persone all’anno con danni celebrali permanenti. Nella maggioranza dei casi sono coinvolte motociclette, anche perché ne girano parecchie qui in Vietnam, circa 10 milioni su una popolazione di 80 milioni. È la prima cosa che noti appena uscito dall’aeroporto: questa fiumana di motociclette che scorre per le strade di Saigon ad ogni ora del giorno. Una causa ricorrente è la scarsa, anzi scarsissima se non assente educazione stradale della popolazione vietnamita, dove semafori rossi, precedenze, stop, sensi unici e divieti di transito sono visti più che altro come consigli e non vere e proprie regole da seguire. Per spostarmi uso anch’io il motorino, e giornalmente devo incazzarmi ed augurare tutto il male possibile ad un milione di persone: ti tagliano la strada, ti sfiorano viaggiando contromano, passano con il rosso, hanno il dito costantemente sul clacson, come a giustificare: ho suonato, ti ho avvertito, adesso posso passare… e la cosa peggiore sono i camionisti: passano a velocità folle per i centri abitati, di notte poi, quando c’è poco traffico, la strada è tutta in mano loro, non c’è più semaforo che li fermi. Credetemi, è una cosa incredibile a vedersi. Proprio ieri, tornando a casa, ho visto come un camioncino prima ha tamponato una motocicletta facendo cadere e poi passando sopra lo sfortunato conducente, che probabilmente è passato a miglior vita. E di incidenti in 6 mesi ne ho visti a decine... un bambino morto traversando la strada, un motociclista con il cranio aperto, ecc. ecc. ecc. Parlandone con dei vietnamiti sono rimasto esterrefatto: loro sono convinti che siamo noi, foreigner, cioè stranieri, gli incapaci alla guida!!! Prosit Vietnam!
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