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mercoledì, novembre 10, 2010

Canton by night

Mi sono affacciato alla finestra, era sera... e mi sono detto, perché non prendere la Canon e treppiede, andare sul tetto e fare qualche scatto: Canton by night.






domenica, novembre 07, 2010

Asian Games

Guangzhou il mese corrente ospiterà gli Asian Games, le olimpiadi asiatiche per intenderci. Ovviamente come Pechino per le olimpiadi, anche Guangzhou non vuole sfigurare con gli occhi di mezzo mondo puntati addosso. Sono tuttora in vigore misure di sicurezza piú severe, i controlli in cittá si fanno sempre piú serrati. Il clima, piú che di benvenuto per questa attrazione sportiva, sta diventando uno stato d'assedio. Controlli nei bar, discoteche che devono chiudere alle 2 di mattina, stranieri fermati per strada per controllo passaporti, ecc. Come al solito i cinesi fanno le cose a modo loro: quando ci si aspetta che si aprano al mondo, si chiudono a riccio.
La cittá invece ha subito un lifting e per molti versi ora é piú pulita, accogliente, moderna.
Le seguenti foto le ho scattate da casa mia, 1 anno fa e oggi.




mercoledì, aprile 29, 2009

la Cina é anche questa...

In 8 su una moto. Trovato su un sito cinese. Io al massimo ero arrivato a portare in giro 4 persone quando vivevo in Vietnam. Ma la Cina si sa, fa le cose sempre in grande....



martedì, aprile 07, 2009

Shanghai

Breve, troppo breve, viaggio per capire la capitale economica della Cina, 2 giorni sono troppo pochi, ma il senso era di passare un fine settimana diverso e l’intenzione é stata raggiunta.
Shanghai è, in vista dell’Expo 2010, un cantiere a cielo aperto. Polvere, rumore frastornante di gru e martelli pneumatici, strade sventrate, grattacieli che vengono edificati ad ogni dove… e nonostante ció la sensazione che se ne ricava é di una cittá piacevole, a misura d’uomo, dalle mille sfaccettature, con un’aria europea, vuoi per i molti stranieri che la popolano, vuoi per le casette in stile europeo, vuoi per il Bund.
Abbiamo visitato il Jingan Temple, il Jade Buddha Temple (niente di eccezionale…), la cittá vecchia con i giardini Yuyuan (che puzza tanto di trappola per turisti, con le varie catene McDonalds e Starbucks in tipici pseudo vecchi edifici cinesi), il Bund, complesso di edifici coloniali europei, il nuovo distretto finanziario Pudong, la zona pedonale di Nanjing Road.
La sera ci siamo divertiti nella zona di Xintiandi: una zona che ricostruisce vecchi edifici cinesi, stretti vicoli, muri con mattoni a vista, e nella quale sono stati insediati ristoranti, bar, negozi e qualche discoteca. Inutile dire che si trova un sacco di bella gnocca. Consigli per chi ci andrá: andate al Paulaner Brauhaus, musica dal vivo, birra a volontà, ecc. per assaporare una buonissima cucina cinese invece consiglio il ristorante Zen. Al Luna invece ci siamo spaccati un bel piatto di costine di maiale, gustosissime. Anche in questo locale musica dal vivo, e una bella atmosfera.
La sensazione che abbiamo ricavato da Shanghai è piú o meno la stessa che ne ricaviamo vivendo qui in Cina: di una società dinamica, giovane, con una voglia di emergere e di divertirsi. Un dinamismo contagioso, “energy for the brain”. Difficile da spiegare a chi non è stato da queste parti.








giovedì, febbraio 12, 2009

serata alcolica


Serata alcolica iniziata con Tony, si é poi aggiunto Manfredo... pian piano si riforma il gruppo di imbecilli di Canton. Che mal di testa.... Bevuto: birra alla spina Tiger, B52, White Russian, Grappa Eleuteri (ci siamo fatti fuori una bottiglia), Birra Weizen.

giovedì, gennaio 01, 2009

Buon 2009

Apro l'anno con le foto della festa che abbiamo fatto al ristorante. Ho chiuso l'anno cosí come l'ho vissuto: insieme agli amici e insieme al mio staff. Grazie a tutti.




giovedì, dicembre 25, 2008

Giorno di Natale in Cina, il saluto di tre anime tormentate

Oggi insieme a Luca ed Andrea ho passato un pomeriggio di Natale orientale e completamente atipico nel nostro immaginario. Partiti in cerca della chiesa cattolica, per la quale il Luca aveva un indirizzo (non certo io, persona notoriamente blasfema, filobuddista e gran bestemmiatore, ne tanto meno Andrea, il quale ci ha confessato: “Sono 16 anni che non entro in una chiesa”).
Dopo le solite difficoltà di comprendonio con il tassista di turno ci ritroviamo ad un certo punto a camminare per dei vicoli che nel nostro immaginario potrebbero essere quelli di della Vecchia Cina, di vecchie casettine una a ridosso dell’altra e vicoli strettissimi al punto da permettere ai vicini di passarsi le cose da finestra a finestra. Deve essere proprio strano per questi vecchi cantonesi, seduti davanti dalle loro casupole a barcamenarsi con faccende quotidiane vedere questi 3 strani individui bianchi passeggiare per le loro viuzze. Si percepisce una celata curiosità. Noi d’altronde ci sentiamo un pó fuoriluogo, specialmente in questo periodo, ma la stravaganza delle circostanze rende la vita piú interessante, alle volte.
Troviamo la “chiesa”, chiaramente in ritardo per la funzione programmata per le ore 15.30. Non c’è nessuno. Beh, per lo meno la buona volontà ce l’abbiamo messa.
Ripieghiamo su una zona pedonale, una delle piú trafficate, come poi avremo modo di constatare, di Guangzhou. Migliaia e migliaia di giovani cinesi che acquistano vestiti negli innumerevoli negozietti, altri che mangiano gelati, frutta caramellata, spiedini di non so che animale, altri ancora che si fotografano (sembra lo sport nazionale da queste parti, tutti immancabilmente in posa con medio e indice messi a V). Una fiumana di giovani che vuole passare il tempo, divertirsi, vedere e farsi vedere.
E in mezzo noi tre: passiamo da momenti allegri e goliardici ad altri piú maliconici e introspettivi. D’altronde il Natale è un periodo per tirare le somme, per farsi dei propositi. Trovarsi una compagna o no? Continuare con la comoda vita da single? Come possiamo sfondare nel mercato cinese? Ma quanti anni ci facciamo ancora da queste parti?
Queste sono le alcune domande che ci siamo posti in questo pomeriggio natalizio. Siamo in cerca delle risposte, se mai ce ne saranno. Intanto vi auguriamo un Buon Natale da Guangzhou, Cina del Sud. Andrea, Alex e Luca


domenica, dicembre 07, 2008

Di nuovo in Cina

Di nuovo in Cina. Ieri festa di compleanno del nostro ristorante di Houjie.





lunedì, ottobre 27, 2008

Sleeping in China

Una cosa che contraddistingue i cinesi (e vietnamiti) dai noi é la capacità di poter dormire in qualsiasi situazione, a qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi luogo si trovino. Ci sono i siti internet specializzati nel genere (www.sleepingchinese.com). Io per farvi un esempio non sono dovuto andare lontano, giusto fuori dal ristorante c'é un piccolo negozietto di giocattoli e cazzate varie. Ecco a voi il commesso nella sua siesta pomeridiana...


e questo invece é un video che abbiamo girato non tanto tempo fa:


mercoledì, ottobre 08, 2008

japanese food

Ieri cena al ristorante giapponese Tsubaki, dove per soli 20 euro a testa un cuoco personale ci ha preparato diversi tipi di pietanze davanti al naso. Molto buono. Il tipo di cucina dovrebbe chiamarsi "teppanyaki". A Luca l'onore di aver trovato il posto. Serata degnamente finita davanti ad una birra rossa al pub irlandese Hooley's.

P.S. Caro Tony, dispiace che tu non abbia avuto tempo di venire. Comunque siccome noi siamo degli amici veri, abbiamo documentato il tutto con questo video, Manfredo ha fatto delle foto. Non ringraziarci, lo sai che puoi contare su di noi...







mercoledì, ottobre 01, 2008

giornata nera

La vita ti mette davanti a degli ostacoli, alle volte. Bisogna farsi forza e guardare avanti. Se non lo si riesce a superare quell’ostacolo, lo si deve aggirare. Cambiando strada alle volte. La vita, fortunatamente non é una corsia obbligata, e la piacevole e rassicurante consuetudine di quella corsia puó alle volte anche essere una gabbia, dalla quale volontariamente non si vuole uscire. Dunque un ostacolo puó essere quell’occasione per cambiare strada.
Oggi hanno espulso il mio caro amico e fratello Alberto dalla Cina, dopo due anni di fatiche spalla a spalla, di esperienze condivise, di lunghe discussioni piú o meno serie. Oggi io ascolto i Soundgarden con “Feels on Black Days”. Ma non é finita qui Berto, questo é sicuro.



mercoledì, settembre 24, 2008

discoteche

Ad una settimana dal mio rientro in Cina, dopo una breve vacanza italiana (gran matrimonio di Tex, da pisciarsi addosso dalle risate grazie a maestri fortezzini della cazzata quali Sferra, Baldo, Manuel, ecc.), mi ritrovo a fare paragoni fra Occidente e Oriente, tra Italia e Cina, tra diversi modi di vivere, di lavorare, e di divertirsi. Dire che mi sento un pó disadattato nella calma piatta italiana é ormai superfluo, ma dire che mi sento completamente adattato alla vita cinese mi sembra anche troppo azzardato. Prendiamo le discoteche, all’apparenza uguali alle nostre in Italia. Ci sono alcuni aspetti per noi difficili da comprendere: perché si continua a giocare a dadi o ad una specie di morra tra il frastuono vomitato dalle casse a volumi sopra ogni limite sopportabile dall’orecchio umano? Perché I bar, quelli ad isola per esempio, non sono veri propri bar, ma ritrovo tra staff, all’interno, e clienti, all’esterno, e non c’é alcuna bibita nei frigo o cassetti, al massimo le borse e indumenti di baristi e cameriere (mentre i drink vengono preparati in un oscuro luogo a noi sconosciuto)? Perché attaccano con Hip Hop, o House (sempre musica che a me non piace, ma diciamo in sintonia con la discoteca) per poi passare a culmine serata alla cantata live di un qualche giovincello o giovincella, che si cimenta in un pop a dir poco mieloso, con tanto di incitamento del pubblico? Perché i cinesi, quando ubriachi, cercano sempre di brindare con noi sfortunati stranieri avventori del locale, versandoci addosso quantità industriali di bibite alcoliche a causa del precario equilibrio fisico e mentale? Ma soprattutto: perché mentre vado a pisciare al cesso mi arriva da dietro il cinese addetto alla pulizia del bagno e incomincia a massaggiarmi le spalle? (non scherzo, e il servizio è offerto in varie discoteche…) La risposta è una sola: Perché siamo in Cina.

martedì, settembre 02, 2008

in vista degli Asian Games

Per strada mi hanno intervistato (é giá la seconda volta) riguardo ad un opuscolo che il governo cinese sta distribuendo alla popolazione locale in vista degli Asian Games 2010 che si terranno per l'appunto a Guangzhou. Con l'opuscolo il governo cinese cerca di educare i cittadini a comportamenti un pó piú civili (chi vive o é stato in Cina sa di cosa sto parlando). A me hanno chiesto cosa ne penso, cosa sono le cose che piú mi danno fastidio dei comportamenti dei cinesi. Primi due posti: non fanno mai la fila nei posti pubblici e poi sputano per terra a ripetizione, emmettendo dei suoni a dir poco animali...

martedì, agosto 26, 2008

intervista

mi hanno fatto fare un intervista promozionale per i corsi di mandarino, che frequento da 8 mesi ormai. Come al solito serietà, innanzitutto...

Comunque le lezioni fanno il loro effetto: adesso riesco a scrivere circa 300 caratteri e riesco a leggere dei testi scritti interamente in caratteri cinesi. É molto interessante e divertente da imparare..

venerdì, agosto 15, 2008

Viaggio nel Guangxi

Frullava in testa ad Alberto da un pó di tempo e avendo sentito dei racconti positivi in merito one ero attratto pure io: esplorare i dintorni di Guilin, il cui fiume Li attorniato da imponenti formazioni carsiche sono uno dei quadri paesaggistici piú famosi della Cina. Inoltre avevamo in programma anche la visita della zona montagnosa nella contea di Longji, dove si trovano pittoresche coltivazioni a terrazza di riso.
1.giorno:
Arriviamo a Guilin dopo 1 ora di volo da Guangzhou, prendiamo un taxi per un'altra ora e mezza che ci porta ad un molo sul fiume Li, dove ci aspetta un simpatico cinese, con il quale mi ero messo d’accordo giá preventivamente, che ci fa salire sulla sua piccola imbarcazione (piú zattera direi…) fatta di bambù. In 4 ore circa ci porterà a Yangzhuo, passando per dei paesaggi a dir poco spettacolari: imponenti montagne verdi che sovrastano le sponde del fiume. La zattera viaggia a passo d’uomo, e questo da la possibilità di ambientarsi, di rilassarsi, di mettersi in pace con la natura circostante. Lo scenario ci lascia comunque a bocca aperta e ci godiamo veramente questo momento.
Arriviamo a Yangzhuo verso le 6 di sera e ci facciamo subito un giretto per la West Street (Xi Jie in cinese), famosa per essere il fulcro turistico della cittá, con i suoi ristorantini, alberghi, i negozietti che offrono i soliti souvenir. Le prime impressioni che abbiamo avuto sono state:
- i giovani del posto parlano un ottimo inglese, strano per essere in Cina
- la cittadina sembra una di quelle mete amate da backpacker, e ció non mi dispiace
- il turismo cinese, che la inonda, è il piú volgare e fastidioso che abbia mai avuto il dispiacere di incontrare
- le pietanze cinesi dei ristoranti che abbiamo provato sono molto molto buone
- ci sono tante belle e simpatiche topoline del posto la cui conoscenza vale la pena approfondire
- siamo i soliti porci di sempre, nonostante la maschera di viaggiatore serio che cerchiamo di darci
Passiamo dunque la serata a passeggiare per i vicoli tipici di Yangshuo. Per finire la serata, un bel Oil Body Massage, che mi ha lasciato con l’amaro in bocca, non vi spiegheró perché, questa non è la sede adatta per parlarne…
2. giorno: dintorni di Yangshuo, Shangri La, Dragon Bridge, Black Buddha Cave, Moonhill
Ci promettiamo di alzarci alle 7 per visitare i dintorni di Yangshuo, che promettono essere molto affascinanti. Infatti giá verso le 10.30 (!!!) siamo a fare colazione e verso mezzogiorno siamo su uno scooter che seguiamo la nostra simpatica guida cinese del posto (Ding), che ci fará assaporare degli angoli di Cina veramente incantevoli. Non sono mancate ovviamente le cazzate, ma vi assicuro che alcuni scorci di questa campagna lasciano con il fiato mozzato e questa escursione ha rilassato sia mente che spirito (un pó meno il fisico, visto che dopo tutte quelle ore in moto avevamo il culo a pezzi). Abbiamo visitato vecchi villaggi, campagne coltivate, visitato una grotta dove ci siamo immersi in un bagno di fanghi. Cena di nuovo a base di pietanze cinesi: pollo, anatra, calamari, ed un ottimo pesce cucinato nella birra, specialitá del posto (pijiuyu in cinese). Serata di nuovo a Yangshuo, sulla West street, a bere birra locale e commentare la “moda cinese” che pure qui offre spettacoli irripetibili…
3. giorno: dintorni di Yangshuo, villaggio Liugong, villaggio di Fuli
Anche questa giornata la dedichiamo all’esplorazione della campagna in scooter: bufali d’acqua, contadini che si spaccano la schiena nei campi, bambini che giocano, piangono, corrono… incontriamo sguardi duri come la pietra, duri come il lavoro che svolgono giornalmente, ma un incuriosito sorriso non viene mai disdegnato allo straniero che saluta. Passare queste terre povere, questi vecchi umilissimi villaggi, percepire la fatica dei contadini nei campi ci fa riflettere sulla nostra fortuna. E quanto ci sembrano inutili le tante lamentele che ogni giorno noi fortunati abbiamo. Bisognerebbe apprezzare ogni tanto, invece di volere sempre di piú. Attraversiamo villaggi vecchi 1500 anni, vicoli stretti, case vecchie, porte e finestre aperte allo sguardo di tutti, vecchi poster di Mao appesi, sembra che sia ancora idolatrato da queste parti, TV sintonizzate sulle olimpiadi: One World – One Dream… e qui ce né da sognare, ce né eccome. A noi invece, saturi di cittá inquinata, rumori assordanti e arie condizionate ci fa sognare il paesaggio, l’aria pulita, gli odori e i colori.
È un discorso che vado ripentendo a me stesso da tempo ormai: finché ce né debbo prenderne, assaporando ció che prendo. Perché un giorno tutto finirà, e non so quando, come non lo sa nessuno, e quel giorno non potrò appellarmi a niente e nessuno. Percui cerco di approffittarne. E gustarmi i momenti, la gente, i sapori, i luoghi che la terra puó offrire. Con rispetto ovviamente.
La sera assistiamo ad uno spettacolo che si ripete ogni sera dell’anno qui a Yangshuo: the Impressions of Liu Sanjie, spettacolo allestito sul Li River, con i dintorni che ne fanno da teatro (quando illuminano le montagne carsiche di viene un brivido lungo la schiena, credetemi), diretto dal regista cinese Zhang Yimou (famoso per i film “Lanterne rosse” “Hero” “La foresta dei Pugnali Volanti”). Ci sono 700 persone che lavorano a questo spettacolo, tra cui pescatori e contadini del posto. 4000 spettatori al giorno, sempre full booked. E avendolo visto ora so perché. Da pelle d’oca.
4. giorno: dintorni di Longji, villaggio di Ping An, contea di Longsheng
Sempre organizzata tramite la nostra guida, questa escursione è stata la ciliegina sulla torta del nostro viaggietto nel Guangxi: visitato le coltivazioni i riso di Longji, in montagna. La camminata dura 4 ore, senza particolare fatiche. Non sembra vero sentire esclusivamente rumori come ruscelli , cinguettii, il fruscio del vento che si alza nella boscaglia. So che posso sembrare ormai sull’orlo della demenza mentale, ma provate voi a vivere in una metropoli cinese di 20 milioni di abitanti, poi mi dite…
In ogni caso, sia ad Alberto che a me, questa camminata risveglia vecchi ricordi di gioventú, essendo entrambi cresciuti nell’arco alpino, e ci rendiamo conto di quanta fortuna abbiamo avuto a venire su in mezzo alla natura. Lo spettacolo, anche in questo caso, è meraviglioso. E anche qui incontriamo sguardi gentili e curiosi di contadini e pastori. Una cosa mi stupisce: i villaggi assomigliano in qualche modo a quelli nostri di montagna, vuoi per il tipo di costruzioni , per gli odori, per gli affaccendamenti. Che strano ritrovare situazioni che risvegliano ricordi di casa a 10mila km di distanza.
5. giorno: ritorno a casa, Guangzhou
È stato un viaggio fantastico, rigenerante per molti aspetti. Abbiamo trovato un Cina ancora ancorata alle sue tradizioni, autentica. Abbiamo trovato degli scenari, dei paesaggi unici, spettacolari, magici.




















Altre foto le trovate qui:
Longji Rice Terraces
Yangshuo and Li River