mercoledì, maggio 27, 2009

Hoi An beach

Tutti mi chiedono sempre del "povero" Alberto, espulso dalla Cina. Ecco dove vive il "povero" Alberto. Spero di essere stato abbastanza chiaro...




martedì, maggio 26, 2009

Hoi An countryside...

chi se la ricorda la Cina....




domenica, maggio 24, 2009

Hoi An, Da Nang - Vietnam

Hoi An é la piú bella cittadina che abbia mai visitato in Vietnam. La cittá vecchia é rimasta ancora intatta, anche grazie all'UNESCO che l'ha dichiarata Patrimonio dell'Umanitá. Dentro edifici coloniali francesi e altri che richiamano all'architettura locale si sono insediati negozi d'arte, sartorie, bar e ristorantini. Inoltre nelle immediate vicinanze c'é anche una bella spiaggia, con diversi stabilimenti che offrono ristoro e zone relax.

Il mio amico Alberto, dopo essere stato buttato fuori dalla Cina é finito qui, come in un esilio dorato á la Bettino Craxi. Beato lui. Qui si respira un atmosfera, una calma, che in Cina non si trova.

Hoi An é da visitare assolutamente se si viene in Vietnam.









mercoledì, maggio 20, 2009

Phnom Phen

Ora so perché Phnom Phen un tempo veniva chiamata la Perla d'Oriente. Di certo i terribili fatti della sua storia recente l'ha messa a dura prova, ma secondo me conserva ancora un fascino tutto suo, di città tipica dell'Indocina, con questo suo mix di architettura coloniale francese, di pagode, templi e palazzi in stile khmer, con questo suo frastuono di motorini per le strade, i suoi ristorantini di ogni genere lungo il Tonle Sap River, i suoi baretti pieni di ragazze pronte a vendersi al miglior offerente, con frotte di cambogiani che offrono visite guidate della cittá, marijuana, oppio, cocaina, puttane, ecc. Visitandola si viene catapultati in uno di quei libri scritti dai corrispondenti di guerra che allora popolavano queste zone. 





Io ho letto molti libri, visto molti documentari e film sui conflitti dell'Indocina. Non so perché ma fin da quando ero ragazzino questo tema mi ha sempre affascinato, nel bene e nel male. La tesina delle medie l'avevo incentrata sul conflitto in Vietnam. E infatti da "grande" sono venuto a vivere in questa parte del mondo. Bene, come ho detto prima sul tema delle guerre in Cambogia e Vietnam sono molto preparato. Ma visitare Tuol Sleng, l'ex scuola convertita durante il regime dei Khmer Rossi a luogo di detenzione e tortura per i "nemici della rivoluzione", la famigerata S21, é una cosa a cui ti puoi preparare quanto vuoi, ma rimarrai sempre scosso, turbato, svuotato. Ti trovi dentro queste celle dove inermi esseri umani venivano incatenati, spogliati, violentati, torturati, uccisi. Ti trovi di fronte alle brande dove venivano perpetrate le peggiori cose immaginabili, puoi toccare con mano gli strumenti di cui si servivano questi ragazzini diventati mostri durante gli interrogatori. Ti trovi di fronte a pareti con le foto di identificazione delle vittime. Uomini, vecchi, donne, bambini. Tutto documentato minuziosamente dai loro aguzzini. In qualche modo senti le urla riecheggiare dentro i corridoi. La cosa che lascia ancora piú turbati é che alla fine tutto questo orrore non ha trovato ancora giustizia, visto che si parla di 20mila Khmer Rossi mai processati. Si sanno nomi e cognomi, ma nessun tribunale ha ancora reso giustizia alle oltre 3 milioni di persone morte ammazzate dal regime Pol Pot. Morte ammazzate a colpi di macete, morte di fame, o di sete, di stenti, di malattia. L'essere umano ha delle punte di cattiveria difficili da immaginare. E per questo la gente tende a dimenticare e anon trarre insegnamento dal nostro passato pieni di sbagli e orrori.




Da visitare, oltre che la succitata prigione S21, che ora é un museo al genocidio, consiglio il palazzo reale, il Wat Phnom, pagoda da cui prende il nome la cittá, e il museo della civiltá khmer, per ammirare i fasti del passato di questa un  tempo grande civiltá. La sera fate un giro lungo il Tonle Sap River, lungo la Sisowath Quay. Troverete tanti bei ristorantini all'aperto dove assaporare una calda, umida notte indocinese.




lunedì, maggio 18, 2009

Cambogia - Siem Reap, Angkor Wat, Angkor Thom

La sensazione dall'alto, in fase di atterraggio a Siem Reap, é quella di arrivare in un paese accogliente, gentile. Casette basse con tipici tetti rossi, in contrasto con la verde natura lussureggiante. Un caldo umido ti assale appena si apre lo sportello dell'aereo e un piccolo aeroporto ben curato e nuovo sono il primo contatto, positivo, che si ha con questo paese che poco piú di 30 anni fa scriveva una delle piú aberranti pagine di genocidio nella storia dell'umanità. Ed é la gente stessa che te ne parla, con quel sorriso tipico dell'asiatico per esprimere vergogna o stupore. "Non capisco perché nessuno abbia pagato per le torture, per le uccisioni..." questa la mia guida, un ragazzo di 29 anni, che durante il regime Pol Pot non era ancora nato, ma che ha perso un zio ed una zia, morti ammazzati. A questo proposito vi consiglio di leggere "Fantasmi" di Terzani, che a quel tempo ha seguito gli eventi da corrispondente, rischiando a sua volta la vita.

Siem Reap é una cittadina che vive di turismo, per la sua vicinanza con i siti archeologici di Angkor Wat e Angkor Thom.

Il tempio Angkor Wat fu completato nell'anno 1150; questo tempio in tradizionale architettura khmer, che ora é simbolo della Cambogia e appare anche sulla bandiera nazionale, é di forma rettangolare lungo 1,5km e largo 1,3km. Lo si raggiunge in 10 minuti con un tuk tuk (tipo richout trainato da una motocicletta) da Siem Reap. É una costruzione magnifica, simbolo per il popolo khmer di un glorioso passato. Alla vista delle 5 torri sono rimasto stupefatto, cosí come per le terrazze, le gallerie, le decorazioni intarsiate nella pietra, che raccontano vecchie battaglie contro invasori, di storie mitologiche, di torture, di guerre. Come disse Terzani, quello che é successo negli anni 70 era giá stato scritto centinaia di anni prima nella pietra.

Angkor Thom, nelle immediate vicinanze di Angkor Wat, invece é l'ultima capitale dell'impero Khmer, copre un area di 9km² e al suo interno ha diversi templi e monumenti. Bayon, il tempio piú importante, si trova al centro di Angkor Thom. Le torri raffigurano visi sorridenti e nelle sua mura sono intarsiate altre storie mitologiche.

Durante gli anni di abbandono la natura si é impossessata di questo sito ricoprendo interi edifici con le radici dei suoi alberi.

Vari lavori di restauro sono in corso, Angkor Thom con Angkor Wat é da anni ormai dichiarato patrimonio dell'umanitá da parte dell'UNESCO.










domenica, maggio 17, 2009

trenta

Trent’anni di matrimonio con la vita, un’unione a volte tormentata certo, ma un’unione che ho saputo apprezzare, col tempo. Apprezzo, cara vita, che mi regali quei momenti di assoluta spensieratezza, con gli amici, davanti ad un boccale di birra; apprezzo, cara vita, quando ancora riesci a commuovermi per un film, un libro, una canzone; apprezzo cara vita, quando ancora mi fai credere in qualche cosa; apprezzo, cara vita, quando riaccendi in me la voglia di sognare, di viaggiare, quando risvegli in me quella curiosità che non mi fará mai stare fermo; apprezzo, cara vita, quando ancora mi fai innamorare come un adolescente, regalandomi notti insonni e giorni senza appetito; apprezzo, cara vita, che mi doni amicizie che mi porteró sempre nel cuore, amicizie sincere, vere, genuine; apprezzo, cara vita, quando fai nascere in me dubbi, che mi fanno riflettere, su di te, la vita appunto.
Io cerco di ripagarti, cara vita, svegliandomi ogni giorno con un sorriso, con la voglia di migliorarmi, di conoscere altri punti di vista. Cerco di celebrarti ogni giorno, cara vita. Perché sei preziosa. Ma non eterna.