lunedì, aprile 21, 2008

nel traffico del Guangdong

Bloccato nel traffico tra Houjie e Guangzhou scrivo questo post, anche perché oltre a studiare un pó di cinese, a fare qualche telefonata, giocare a SUPER TUX con il mio MacBook non so piú cosa fare. Siamo in pieno periodo fiera (di Canton), il che comporta un afflusso smisurato di gente da ogni parte del mondo, un traffico esagerato ad ogni ora del giorno, un aumento generale dei prezzi di Hotel, ristoranti, massaggi (sigh!), taxi. Perfino le operatrici dell’antico mestiere si sono adeguate e partecipano alla cuccagna. Il culo che ci tiriamo in questi giorni al ristorante é impressionante (Alberto in primis, che roccia…). Dar da mangiare a cosí tanta gente per 14 giorni filati puó metterti a dura prova, sia psicologicamente che fisicamente. Bisogna stringere i denti. Tasi e tira. Ma ci stiamo riuscendo abbastanza bene. Riceviamo tanti complimenti, e poche lamentele. Fa piacere. Anche se ad essere sinceri il servizio scade un pó con questo ammasso di bocche da sfamare (o sono io che pretendo troppo? Mah…). Si sta avvicinando maggio e il tempo vola, come al solito, inesorabile. Stavo pensando l’altro giorno quanto siamo riusciti a cambiare, nel nostro piccolo, l’atteggiamento dei cinesi che lavorano con noi, in questo anno e mezzo. Quando sono arrivato qui, l’approccio a noi, stranieri, era di freddo e distaccato rispetto. Pochi sorrisi, sul lavoro. Austera serietá. Mi rendo ora conto che noi, con il nostro fare da deficienti li abbiamo fuorviati. Adesso lo staff scherza, ride, si diverte. Sorride! Si sono aperti. Senza far ovviamente mancare il rispetto. (molto importante da queste parti se vuoi che le cose funzionino bene…); unica nota negativa: le cameriere, cassiere come pure i cuochi hanno cominciato a bestemmiare in dialetto Veneto… che non é propriamente elegante per un ristorante. Meno male che riusciamo ancora ad arginare le esclamazioni in cucina…
Come giá accennato in altri post a me piace lavorare qui, con i cinesi, nonostante le incomprensioni, difficoltà, diversità di cultura. Mi piace anche studiare la loro lingua, che incomincio a masticare (prossimo mese inizio a studiare i caratteri). Ma soprattutto mi diverto. Ogni giorno “ghe né una nuova”: qualche problema stupido da risolvere per poi riderci sopra, qualche nuova conoscenza fatta in ristorante, qualche festa a cui andare, una chiacchierata tra amici dopo cena, la birretta rituale a fine giornata con Alberto, Andrea e lo Zio Tommy. Poca monotonia, ed é forse per questo che il tempo vola. Si é creata poi una bella compagnia: Riccardo, Robert, Simone, Luca, lo Zio, Tony, noialtri scemi, qualche amica russa… Da prossimo mese avró poi piú tempo per dei viaggietti che mi sono prefissato di fare. Meglio di cosí…

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