venerdì, novembre 07, 2008

incomprensione

Uno dei problemi piú estenuanti che dobbiamo affrontare noi espatriati qui in Cina é l’incomprensione. Alle volte non basta sapere la loro lingua per farsi capire (e per capirli), perché sono proprio due modi di pensare e vedere le cose completamente diversi che si scontrano. E non ne viene fuori nulla.
Stamattina, mentre mi preparavo per andare al ristorante mi sono accorto che il giorno prima il servizio di lavanderia non mi aveva restituito tutte le camicie che avevo portato a lavare. “Oh cazzo, adesso mi tocca andare a litigare…” Parto con questo pensiero sconfortante. Arrivo alla lavanderia, espongo il mio problema. La tipa mi fa: “ impossibile, ti abbiamo restituito tutto, guarda bene, ci dovrebbe essere una camicia sopra l’altra.” Torno a casa, controllo, nulla di fatto ovviamente. Le camicie mancano ancora all’appello. A questo punto chiamo la mia assistente, io non ho troppo voglia di litigare penso, faccio fare a lei. Arriva subito e insieme andiamo alla lavanderia. Riespongo il problema dicendo che a casa non ho trovato quello che cercavo. Il foglietto dice 7 camicie da ritirare, io ne ho solo ricevute 5. Tutti incominciano pian piano ad alzare la voce, la mia assistente, la tipa della lavanderia, le mie bestemmie. Ad un certo punto la tipa cambia versione, io una camicia l’ho portata rotta e l’ho fatta buttare via da loro, mentre la seconda che cerco ce la devo avere sicuramente a casa. COSAAAA? Io porto una camicia in lavanderia, è rotta, pago per lavarla e dico di buttarla, ma che cosa sono completamente rincoglionito??! Incomincia ad andarmi il sangue alla testa. Si passa agli insulti, prima in cinese. Poi in inglese. E poi in italiano. Vi risparmio le frasi. Dopo 30 minuti buoni di accesissima discussione, con tanto di pubblico che si ferma in strada a guardare, con la tipa che continua a puntare sulla ricevuta della lavanderia, che mi accorgo che quella non è la mia firma. Ma porc.. “Quella non è la mia firma!” urlo. Tutti zitti. “Ma tu chi sei?” fa la tipa. La mia assistente dice il mio nome cinese. AAAHHHH pensavo fossi un altro, qua c’è la tua roba e tira fuori le mie camicie mancanti. Ma vaff….

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ale, that's china! direi che in questo racconto si possa riassumere la millenaria tradizione chinese! ahaha
Luca

tex ha detto...

pensa ti, questi son proprio fora.

Anonimo ha detto...

Ah! Ah! Ah! Troppo forte! Ma poi ce l'hai un tavolo libero???
Tony