venerdì, novembre 27, 2009

1000 km di Laos in moto

Avevo trovato l'offerta di questo giro su Internet, informandomi sul Laos, visto che volevo visitarlo: 1000km in Enduro per le montagne del Laos, da Luang Prabang per arrivare fino a Vientiane. Il giro era rivolto a "experienced drivers" e visto che io di esperienza ne ho pari a ZERO mi sono detto: perché no? E allora passato per Hanoi mi ritrovo a Luang Prabang, dove inizia la mia avventura.


23.11.2009
Luang Prabang - Vieng Thong

Occhi arrossati, polmoni pieni di polvere e sorriso sulle labbra. Così arrivo dopo 6 ore e mezza di viaggio in moto, di cui 3 su strada sterrata, in tutto 230km, da Luang Prabang a Vieng Thong, piccolo villaggio montanaro. Questo viaggio, mi porterà a Vientiane in 5 giorni, passando per Sam Neua, Vieng Xay, Phonsavan e Vang Vieng. Tutto in sella ad una Honda Baja 250. La guida che mi accompagna si chiama Pam, un giovane laotiano che ho già soprannominato Valentino, perché nella sola prima tappa ha già collezionato 3 cadute dal suo mezzo e in più ad un certo punto si é anche slacciato il portapacchi facendoli volare lo zaino. Non era il suo giorno fortunato, evidentemente. Quando gli ho poi fatto presente che era la prima volta che mi avventuravo in un viaggio del genere in moto mi ha risposto dicendo che la mia guida non é per niente male. Se lo dice lui.... io mi sono toccato i coglioni.

La regione che abbiamo percorso é stata una delle aree più pesantemente bombardate durante la guerra d'Indocina e sembra difficile crederlo ammirandone i scenari a dir poco meravigliosi, colline e montagne coperte da fitte boscaglia interrotta quá e lá da campi coltivati e casette di legna. Colpisce il contrasto di colori tra il blu intenso del cielo, il verde acceso della natura e il rosso del terriccio del strada sulla quale ci facciamo avanti. Attraversando i villaggi, che finora avevo soltanto visto nei film di guerra sul Vietnam e che consistono in qualche casupola di legno e qualche campo coltivato, c'é sempre una fiumana di bambini che accorre per salutare il "farang", lo straniero, che passa. Per loro é un avvenimento.

La cena, peraltro ottima, a base di zuppa, carne e "sticky rice" la consumiamo, io e "Valentino" Pam, in compagnia di una coppia di stranieri, anche loro di passaggio a Vieng Thong: una ragazza per metá italiana e metá svizzera e il ragazzo svizzero. Sono in viaggio da mesi e hanno attraversato tutta la Cina passando poi per il Vietnam.

Per cui a Vieng Thong il 23 novembre 2009 si é parlato inglese, lao, italiano, dialetto sudtirolese e dialetto svizzero. E si é bevuto Beerlao. Viaggiare é sopratutto bello per gli incontri che si fanno.

E domani mattina si riparte.




24.11.2009
Vieng Thong - Sam Neua - Vieng Xau

Anche oggi il mio culo ha dovuto subire 6 ore di motocicletta, circa 240km. E gli occhi hanno ringraziato nuovamente, perché anche oggi gli si é presentato uno spettacolo mozzafiato. Partiamo la mattina verso le 8 dopo una colazione a base di brodo e noodles. Dobbiamo attraversare una regione montagnosa, su strada asfaltata, piena di curve, per ben 180 km fino a Sam Neua, nella zona meno visitata del Laos, ai confini con il Vietnam. La foschia mattutina ci bagna completamente e la visibilitá non é delle migliori. Ma quando "buchiamo" la foschia, arrivati in cima al primo passo montagnoso da percorrere lo spettacolo é magnifico. E da lí in poi é uno sali e scendi per queste strade di montagna. Altri villaggi, altri bambini che urlano e salutano. E finalmente godo un pó degli odori, che tanto mi ricordano casa. I campi, la boscaglia bagnata del mattino, l'odore del legno...
Arrivati a Sam Neua ci registriamo presso la Guest House che per oggi sará la nostra dimora, e poi ripartiamo subito verso Vieng Xau, ai confini con il Vietnam, durante la guerra d'Indocina sede del partito rivoluzionario Phatet Lao, che poi ha preso il potere e lo detiene tuttora. Nella zona ci sono una dozzina di caverne che usavano come rifugio antiaereo e dove avevano stabilito le varie sedi, scuole, ospedali.
La regione é piena di formazioni carsiche, simili a quelle che ho giá visitato nel Guangxi in Cina. Molto suggestivo anche qui lo scenario.
Valentino é in netto miglioramento: oggi é caduto soltanto una volta. Io avevo visto che quel tornante era bagnato. Lui no. E pluff.... Ormai devo trattenermi dal ridere, poveretto. Poi ha rischiato di farsi prendere sotto da un camion e ha quasi spiattellato sull'asfalto un cane che riposava in mezzo alla strada. Ad un certo punto gli é volato un sacchetto dal portapacchi: le ciabatte. Grande Valentino....
Domani altra sfaticata da Sam Neua a Phonsavan.





25.11.2009
Sam Neua - Phonsavan - Plain of Jars

Per colazione oggi ero ospite di una famiglia Hmong, parenti di Valentino. Casetta a dir poco spartana alle porte di Sam Neua, nello stile Hmong appunto, minoranza etnica del Laos, Cina, Vietnam, Thailandia e Birmania. Avevo giá visitato un loro villaggio nel Guanxi. Popolo montanaro, umile, dignitoso e fiero. La colazione viene preparata su un fuoco all'aperto, davanti a casa: carne di maiale alla griglia e riso. Bisogna nutrirsi la mattina, in montagna. Il maiale molto succulento, vicino ai nostri sapori. L'uomo di casa, che peraltro ha anche preparato la colazione, é un appassionato di calcio e si é appena comperato un paio di scarpette Adidas, da calcio appunto. Ci guardiamo assieme i risultati di Champions, perché infatti nonostante sia una baracca 3 metri per 4 il satellite non manca. Meno male che mi perdo la sintesi dell'incontro tra Barcellona e Inter...
Poi partiamo e altre 4 ore di sali-scendi in zona montagnosa, il fisico incomincia a sentire la fatica quando all'improvviso ci si apre un altipiano larghissimo. Manca poco a Phonsavan dove arriviamo verso le 14; ripartiamo quasi subito per la famosa piana delle giare, una zona con disseminate migliaia di giare in pietra la cui provenienza rimane uno dei misteri archeologici del Laos: non si sa né perché sono lí, né chi le ha fatte fare. La stessa zona é ancora disseminata di mine e bombe inesplose, eredità degli americani, che durante la guerra del Vietnam hanno attuato una guerra segreta mai dichiarata, e di cui ancora tanta gente non sa assolutamente niente. Per cui i sentieri sono demarcati e le zone non sicure o non ancora bonificate sono off limits.
Alloggiamo al Maly Hotel, adesso di proprietà della graziosa figlia di Sousath Phetrasy, colui che per primo ha iniziato la bonifica della piana delle giare dal materiale inesploso, proprio per rendere la zona accessibile al pubblico. Nel Laos, infatti, sono state sganciate piú di 2 milioni di tonnellate di bombe in 9 anni, superando cosí addirittura il totale delle bombe sganciate durante tutta la seconda guerra mondiale. Senza che nessun giornale ne parlasse, senza che nessuno in occidente sapesse niente. Pazzesco. Nella piana delle giare ci sono crateri che ne testimoniano i fatti. Allo stesso Maly Hotel c'é una parete addobbata con armi, bombe e mine americane, sempre provenienti dalle bonifiche effettuate dal sig. Sousath Phetrasy. E ogni sera viene proiettato un film, The Ravens, che parla appunto dei militari americani, che in segreto operavano in Laos.
Giornata eccezionale per Valentino: zero cadute dal mezzo, da registrare solo un'uscita di strada a causa di un camioncino alquanto spericolato.






26.11.2009
Phonsavan - Vang Vieng

4 ore per 200km circa per la penultima tappa di questo mio giro. Dolci curve e lunghi rettilinei per arrivare in provincia di Vientiane, dove il paesaggio cambia in grosse formazioni carsiche e fitte foreste. Arriviamo a Vang Vieng nel primo pomeriggio. Per Valentino prova ineccepibile quest'oggi, nessuna caduta e nessuna creatura messa a repentaglio dalla sua guida.
Meta del turismo backpacker, Vang Vieng é piena di ristorantini/bar che propongono quasi tutti lo stesso menu con western food (hamburger, sandwich, pizza, ecc..), gli immancabili piatti thai e lao e... alcol a volontá, in tutti i gusti e misure. Assieme ad una amica messicana ho "comperato" un secchiello (di quelli da spiaggia) di cuba libre... il 90% della gente qui é o sballata o ubriaca, ed é sopratutto per questo che si viene a Vang Vieng. Una delle attività piú popolari é scendere il corso del fiume Hoang con una camera d'aria di un trattore, e nel tragitto di 3,5km ci sono varie tappe/baretti dove bere, ballare, fare amicizie, ecc... per cui arrivata la sera il popolo festaiolo é già bella cucinato e si tira il colpo finale nei bar. La parola d'ordine di Vang Vieng é PARTY! Dal pomeriggio fino a notte fonda.
Vang Vieng offre comunque anche un paesaggio incantevole fatto di gigantesche formazioni carsiche; per chi é appassionato di natura poi ci sono offerte di ogni tipo, dalla scalata, al giro in mountain bike, al rafting, alla canoa. Io ho scelto... l'ozio. Ho il culo rotto, figurati se vado anche in bicicletta.




27.11.2009
Vang Vieng - Vientiane

Tappa conclusiva di questo mio giro, pianura, tanto rettilineo, il caldo tropicale si fa sentire, comunque 2,5 ore e arrivo a Vientiane. Anche oggi Valentino prova ineccepibile, si vede che le cadute dei primi giorni gli hanno consigliato piú prudenza.
Che dire per concludere? Sono ancora frastornato dalle emozioni che mi ha dato questo viaggio, per la gente che ho incontrato, per i posti che ho visto e per il modo in cui gli ho vissuti. Scoprire il Laos in questa maniera mi ha permesso assaporarne tutto il suo splendore, e vi assicuro, é un paese veramente incantevole.

Ora mi aspetta Vientiane e le sue nottate che a detta di alcuni offre cose moooolto interessanti.



1 commento:

Rik ha detto...

Ciao Alex...come sempre ti seguo nelle tue avventure....questa mi e' piaciuta molto....vedo che il tuo fondoschiena in questo periodo e' stato molto sollecitato da diverse traversie ahahahaha

Spero che magari si trovera' il tempo un gg di farci un bel giro nel deserto in modo....
Un grande abbraccio amico mio a presto...

Riccardo dal Cairo