La mia vacanza a casa mi ha fatto capire una cosa: gli amici, quelli veri, si riconoscono da una cosa: puoi essere lontano 10.000 km per mesi, ma al ritorno, con loro, sembra che nulla sia cambiato ed il feeling è rimasto immutato. Ci sono state tante occasioni dove ci siamo ricordati a vicenda le nostre avventure, bevute, uscite, vacanze, risate, sfighe e prese per il culo. Fa venire un po’ di malinconia ricordare i vecchi tempi, perché ormai le proprie strade hanno preso direzioni diverse, ma ti fa sentire unito alla tua gente per tutte le esperienze che hai condiviso. Le partite a billiardo al buffet, le cazzate nella sala d’aspetto della stazione, le serate al Derby, le partite di calcio sul piazzale in cemento del vecchio campo di pattinaggio, i tornei di broomball, le feste paesane, i Wiesenfest a Mezzaselva, le slittate al Riol, le vacanze in gruppo al mare (sempre all’insegna di un alto tasso alcolico), le gare di sci con l’Ana a Corvara (maledetta quella volta che ho accettato di dormire in un letto a castello SOTTO CHRISTIAN), i corsi di sci del C.A.I., le gite al Vallaga, i pornazzi in rampa bestiame, le grigliate al Bachl, il centro giovani, le uscite a Innsbruck, l’U.S. Fortezza da tifoso e da giocatore… Un certo senso di unità si è sempre sentito a Fortezza, almeno tra i giovani. Perché un fortezzino nonostante tutto rimane e si sentirà sempre un fortezzino, e anche se il paese é un buco buio e freddo, senza divertimenti e sbocchi, rimane il paese di grandissimi personaggi, sempre al limite, di battute brucianti, di un umorismo geniale, di solito con una gran sete e con una voglia di fare festa e fare cazzate sempre e comunque. Ce ne sono tanti in giro che forse, come me, ogni tanto pensano a Fortezza con una certa nostalgia, e volevo salutarli tutti, da Fabrizio a Palermo, a Michael in Germania, a tutti i fortezzini di Bressanone (Sferra in primis), Michele a Bolzano, ecc. ecc. ecc. Ciao a tutti
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