Eccomi qua, pronto per quest’altro natale fuori casa, senza neve, senza cenone con i miei (Annemaria’s kitchen is the best!!!), senza il dolce stupore dei miei nipoti per i regali, senza l’immancabile messa di mezzanotte (di solito con giá qualche centinaio di bicchieri in corpo di troppo…). E soprattutto un altro
natale al caldo, si perché come l’anno scorso a Saigon, anche qua a Guangzhou abbiamo temperature decisamente alte (ieri c’erano
27 gradi). Che dire: nonostante sia ateo (o per lo meno agnostico) a me il natale a casa manca, mancano
la neve ed il freddo, le sciate,
l’atmosfera natalizia (negli ultimi tempi anche troppo sputtanata), i Glühwein al Christkindlmorkt… Mi rifaró fra un mesetto…
Comunque qui in Cina sono in buona compagnia, Alberto, pure lui montanaro, sente la nostalgia per una bella sciata quanto me, mentre Andrea, veneziano, sente la nostalgia… per un giro in gondola. Abbiamo organizzato pure un bel balletto come auguri di natale:
clicca qui. Siamo sempre piú al limite del nostro equilibro mentale e ció si riflette sulle nostre scelte estetiche (
clicca qui). Abbiamo avuto tre mesi di superlavoro (cosa a cui ormai non ero piú abituato, infatti la mia allergia al LAVORO sta diventando sempre piú cronica e si manifesta ormai sempre piú spesso sotto forma di prurito cutaneo…).
A parte gli scherzi é stato un anno di grandi cambiamenti e fatiche, di grandi soddisfazioni. É stato il mio primo anno in Cina. Un anno dove ho imparato ad amare questo paese, dopo le iniziali non piccole problematiche di ambientamento. Un anno che mi ha fatto conoscere questo strano popolo,
pieno di contraddizioni: infantile da una parte (provate a conversare su un qualsiasi tema con un cinese medio) e maturo (i giovani giá a 18 anni sono spesso a lavorare a centinaia di chilometri da casa, mantenendo tra l’altro i genitori e fratelli), dinamico come popolo (venite a vedere le opere pubbliche che mettono in piedi in pochi mesi; innegabili sono i successi di crescita economica) e macchinoso come individuo (specialmente quando si tratta di comprendere la nostra logica), burbero (e come!!!) e nello stesso tempo, andando a fondo, molto ospitale (quando ti accettano tra loro…). Dopo un anno tiro le somme e devo dire che mi piace vivere qui e mi piace lavorare con i cinesi (che hanno tantissima voglia di fare e imparare). E poi
mi piacciono le cinesi…. (motivo per cui vado a lezioni di mandarino, ovviamente).
Ma una bella sciata ragazzi….
Buon natale a tutti, divertitevi, bevetene uno anche per me (con i miei compari non mi risparmieró in proposito) e a presto.